Asl, stamattina altra visita della polizia giudiziaria

TERAMO – Sono diventate quasi quotidiane le visite degli organi di polizia giudiziaria negli uffici della Asl di Teramo. Ieri mattina gli uomini della Guardia di Finanza hanno cercato – e poi trovato – un atto partito dalla Procura che risultava scomparso e di conseguenza notificato un avviso di garanzia al direttore generale Giustino Varrassi; stamani, oltre ai finanzieri sono stati notati anche i carabinieri del comando provinciale di Teramo che hanno acquisito altra documentazione relativa a due tronconi diversi di indagine e qui quali vige il più assoluto riserbo. L’iscrizione nel registro degli indagati di Varrassi – la seconda dopo quella relativa al caso Robimarga – è conseguenza diretta di un altro procedimento che coinvolge un altro medico dell’ospedale di Teramo, stavolta nel ruolo di componente della commissione per l’affidamento di un appalto, quello dei servizi dell’obitorio del Mazzini. Nei confronti del medico e di tre dipendenti amministrativi della Asl teramana, la procura di Teramo ha chiesto il rinvio a giudizio ipotizzando l’abuso e altri reati. Questa richiesta è stata notificata anche al vertice aziendale, pare qualche mese fa, con il precipuo scopo, previsto dalla legge, di rendere noto all’azienda datore di lavoro dei sottoposti a indagine, di prendere i necessati e previsti provvedimenti contemplati dal regolamento disciplinare. La lettera sarebbe però scomparsa, e la Asl non conoscendo il dato giudiziario, non ha potuto esercitare nei tempi previsti, ovvero 20 giorni dalla notifica, l’azione disciplinare. La missiva adesso è ricomparsa ma i termini scaduti potrebbero mettere in condizione il o i dipendenti sottoposti a valutazione, di eccepire la scadenza dei termini. Con conseguente danno per l’azienda sanitaria. Dunque nell’aver smarrito la comunicazione, la Procura evidenzierebbe una sorta di illecito favore nei confronti di quel medico. L’ipotesi per cui la procura procede è quella di soppressione di atto pubblico.